Transizione 4.0

TRANSIZIONE 4.0 VERIFICA PERMANENZA REQUISITI E PERIZIA TARDIVA

TRANSIZIONE 4.0


La transizione 4.0 rappresenta uno dei principali obiettivi dell'industria italiana nel suo percorso di digitalizzazione e innovazione. Per sostenere le imprese che investono in progetti di trasformazione digitale, il Governo ha introdotto il credito d'imposta per la transizione 4.0.

Questa misura fiscale permette alle imprese di ottenere un credito d'imposta per implementare tecnologie innovative e migliorare i processi produttivi. Tuttavia, per ottenere questo beneficio è necessario rispettare alcuni requisiti e procedure specifiche.

Una delle fasi cruciali per l'ottenimento del credito d'imposta è la verifica di permanenza requisiti, che consiste nel verificare che l'impresa abbia effettivamente realizzato gli investimenti previsti e che rispetti i criteri stabiliti per accedere al beneficio fiscale.

In caso di mancata conformità ai requisiti stabiliti, è possibile richiedere una verifica requisiti tardiva, che permette all'impresa di fornire ulteriori documenti o chiarimenti per dimostrare il diritto al credito d'imposta.

È fondamentale che le imprese interessate alla transizione 4.0 siano ben informate su tutte le fasi e le procedure necessarie per ottenere il credito d'imposta e massimizzare i benefici derivanti dagli investimenti in innovazione tecnologica.


Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 è stato introdotto dalla legge di Bilancio 2020 (articolo 1, commi 184-197, legge n. 160/2019), sostituendo l'iperammortamento. Inizialmente, il bonus era applicabile per gli investimenti, destinati a stabilimenti produttivi situati sul territorio nazionale, realizzati a partire dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, oppure fino al 30 giugno 2021, a patto che entro il 31 dicembre 2020 l'ordine fosse stato accettato dal venditore e fosse stato effettuato un pagamento anticipato di almeno il 20% del costo totale di acquisto.

In seguito alle modifiche apportate dalla legge di Bilancio 2021, rientrano nelle disposizioni della legge di Bilancio 2020 gli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2020 fino al 15 novembre 2020 e quelli completati entro il 30 giugno 2021, a condizione che, alla data del 15 novembre 2020, fosse stato effettuato un ordine vincolante e fosse stato eseguito un pagamento anticipato di almeno il 20% del costo totale di acquisto.

La legge di Bilancio 2021 (articolo 1, commi 1051-1063 e 1065, legge n. 178/2020) ha ampliato la durata della misura, ristrutturando il regime del credito d'imposta.
La nuova normativa, che presenta condizioni più favorevoli rispetto a quella precedente, è applicabile agli investimenti realizzati dal 16 novembre 2020 fino al 31 dicembre 2022, o fino al 30 novembre 2023, a condizione che entro il 31 dicembre 2022 l'ordine sia stato accettato dal venditore e sia stato effettuato un pagamento anticipato di almeno il 20% del costo totale di acquisto.

In seguito, la legge di Bilancio 2022 (articolo 1, comma 44, legge 234/2021) ha prorogato il beneficio fiscale fino al 2025, riducendo contemporaneamente le percentuali di agevolazione applicabili per gli investimenti realizzati a partire dal 1° gennaio 2023.

Infine, il decreto Milleproroghe (articolo 12, comma 1-ter, D.L. n. 198/2022, convertito dalla legge n. 14/2023) ha posticipato al 30 novembre 2023 la scadenza, precedentemente estesa dal 30 giugno al 30 settembre 2023 dalla legge di Bilancio 2023 (articolo 1, comma 423, legge n. 197/2022), per completare gli investimenti prenotati entro il 31 dicembre 2022.

Il credito di imposta spetta a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato - incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti.

Il credito d'imposta è concesso in relazione agli investimenti in beni materiali nuovi tecnologicamente avanzati, inclusi nell'Allegato A della Legge di Bilancio 2017, realizzati a partire dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2025, o entro il 30 giugno 2026, purché entro il 31 dicembre 2025 l'ordine correlato sia stato accettato dal venditore e sia stato effettuato un pagamento anticipato di almeno il 20% del costo totale di acquisto.

Specificatamente, i beni che possono beneficiare di tale agevolazione si suddividono in tre categorie:

  1. beni strumentali il cui funzionamento è regolato da sistemi informatici o gestito attraverso adeguati sensori e dispositivi di azionamento. In questa categoria rientrano, per esempio, macchine utensili destinate a una varietà di operazioni (rimozione di materiale, assemblaggio, unione e saldatura, ecc.); robot e sistemi robotizzati; depositi automatizzati e interconnessi; ecc;ㅤ
  2. sistemi per garantire la qualità e la sostenibilità. In questa categoria sono inclusi, ad esempio, sistemi di misurazione (coordinate e non) per verificare le specifiche geometriche del prodotto; sistemi per l'ispezione e la caratterizzazione dei materiali (come le macchine per testare i materiali); sistemi intelligenti per la gestione, l'utilizzo efficiente e il monitoraggio del consumo energetico; strumenti e dispositivi per l'etichettatura, l'identificazione o la marcatura automatica dei prodotti, collegati al codice e al numero di serie del prodotto stesso, permettendo il monitoraggio delle prestazioni del prodotto nel tempo;ㅤ
  3. dispositivi per facilitare l'interazione uomo-macchina e per migliorare l'ergonomia e la sicurezza del posto di lavoro secondo i principi 4.0. In questa categoria sono inclusi, tra gli altri, postazioni di lavoro che possono essere adattate automaticamente alle caratteristiche fisiche degli operatori; sistemi per il sollevamento o il trasporto di carichi o oggetti esposti a temperature elevate; dispositivi indossabili e di realtà aumentata, nonché attrezzature per la comunicazione tra l'operatore e il sistema produttivo; interfacce uomo-macchina (Human Machine Interface, HMI) intelligenti.

Per gli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, il credito d'imposta viene concesso secondo le seguenti percentuali (articolo 1, comma 1057, legge n. 178/2020):

  • 40% del costo, per la parte degli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% del costo, per la parte degli investimenti che eccede i 2,5 milioni di euro e arriva fino a 10 milioni di euro;
  • 10% del costo, per la parte degli investimenti che supera i 10 milioni di euro e raggiunge un limite massimo di costi complessivamente ammissibili di 20 milioni di euro.

Queste disposizioni sono applicabili anche per gli investimenti che verranno effettuati entro il 30 novembre 2023 (nuova scadenza stabilita dall'articolo 12, comma 1-ter, D.L. n. 198/2022, convertito dalla legge n. 14/2023), purché entro il 31 dicembre 2022 l'ordine correlato sia stato accettato dal venditore e sia stato effettuato un pagamento anticipato di almeno il 20% del costo totale di acquisto.

Per gli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025 (o entro il 30 giugno 2026, a patto che entro il 31 dicembre 2025 l'ordine correlato sia stato accettato dal venditore e sia stato effettuato un pagamento anticipato di almeno il 20% del costo totale di acquisto), il credito d'imposta viene concesso secondo le seguenti percentuali (articolo 1, comma 1057-bis, legge n. 178/2020):

  • 20% del costo, per la parte degli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo, per la parte degli investimenti che supera i 2,5 milioni di euro e arriva fino a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo, per la parte degli investimenti che eccede i 10 milioni di euro e raggiunge un limite massimo di costi complessivamente ammissibili di 20 milioni di euro.

Come chiarito nella Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 4/E/2017, affinché un bene possa essere definito “interconnesso” ai fini dell’ottenimento del beneficio, è necessario e sufficiente che:

  • scambi informazioni con sistemi interni (es.: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) e/o esterni (es.: clienti, fornitori, partner nella progettazione e sviluppo collaborativo, altri siti di produzione, supply chain, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.);
  • sia identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es.: indirizzo IP).

Tali requisiti devono essere attestati mediante apposita documentazione.

Nella circolare 9/E, rilasciata il 23 luglio 2021, l'Agenzia delle Entrate ha stabilito che le aziende sono tenute a comprovare, durante eventuali controlli, che i beni hanno mantenuto i requisiti 4.0 per l'intera durata del periodo in cui sono stati goduti i benefici fiscalI.

Se hai usufruito degli incentivi, possiamo aiutarti a verificare il mantenimento dei requisiti per non incorrere nella revoca del beneficio e in ulteriori sanzioni.

Infatti la circolare 9/E del 23-06-2021 dell’Agenzia delle Entrate specifica che “[…] il rispetto delle 5+2/3 caratteristiche tecnologiche e del requisito dell’interconnessione, dovranno essere mantenute in essere per tutto il periodo di godimento dei benefici 4.0.

Al riguardo, si precisa che, ai fini dei successivi controlli, dovrà essere cura dell'impresa beneficiaria documentare, attraverso un'adeguata e sistematica reportistica, il mantenimento, per tutto il periodo di fruizione dei benefici, delle caratteristiche e dei requisiti richiesti […]”

Per beneficiare degli incentivi non è quindi sufficiente “certificare” il bene ma è anche necessario mantenere i requisiti per tutto il periodo di fruizione del beneficio d’imposta. Questo onere è totalmente a carico dell’impresa utilizzatrice del bene.

Insieme a Partners qualificati abbiamo sviluppato un servizio di verifica del mantenimento del requisito di interconnessione per supportare le aziende nella produzione documentale di supporto alle richieste dell’agenzia delle entrate.

Grazie alla nostra competenza e professionalità, vi offriamo la possibilità di verificare in modo accurato e tempestivo i requisiti richiesti per accedere al beneficio fiscale legato agli investimenti in beni strumentali 4.0.

Con il nostro supporto, potrete assicurarvi di rispettare tutte le normative e di massimizzare le vostre possibilità di ottenere il credito d'imposta per i vostri investimenti tecnologici.

Non lasciate nulla al caso, contattateci per ulteriori informazioni e per usufruire del nostro servizio di verifica permanenza requisiti 4.0 e di verifica tardiva 4.0.

Per saperne di più vi invitiamo a contattarci.





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