Bonus Quotazioni in Borsa

BONUS QUOTAZIONI IN BORSA

Bonus quotazione in borsa PMI: il decreto Milleproroghe estende l’utilizzo per tutto il 2024


Le PMI possono usufruire ancora per tutto il 2024 del credito d’imposta per la quotazione in borsa. Il bonus IPO può essere chiesto a fronte delle spese di consulenza sostenute per l’operazione, in particolare: per l’adeguamento del sistema di controllo di gestione, per la redazione del piano industriale, nella collocazione presso gli investitori delle azioni, per la due diligence finanziaria, nonché per le attività riguardanti le questioni legali, fiscali e contrattualistiche inerenti alla procedura di quotazione. Tutte le piccole e medie imprese che si quotano godranno complessivamente di una dotazione di 10 milioni di euro e il bonus a loro riconosciuto sarà fino ad un importo massimo di 500.000 euro e nella misura del 50% dei costi sostenuti.

In Italia la legge di Bilancio 2018 (legge n. 205/2017)ha introdotto un credito d’imposta per le PMI che decidono di quotarsi in un mercato borsistico che è pari al 50% delle spese di consulenza sostenute, fino a un massimo di 500.000 euro. La misura è stata poi prorogata di anno in anno ed anche per il 2024 il decreto Milleproproghe rinnova il bonus IPO, prevedendo 10 milioni di euro per l’anno in corso e 6 milioni di euro per l’anno 2025.

Sono numerosi i vantaggi per le imprese che si quotano:

a) benefici finanziari (si pensi anche alla possibilità di finanziare acquisizioni con un concambio di titoli),

b) benefici operativi, in termini di marketing, visibilità ed ‘effetto certificazione’ della qualità dell’azienda,

c) benefici organizzativi, in termini di attrattività per manager talentuosi, di una maggiore managerializzazione e di un migliore controllo di gestione interno.

Non si può negare che la quotazione comporti anche costi e oneri, nonché maggiori responsabilità verso il mercato.

L’incentivo fiscale sui costi di quotazione nel quadriennio di applicazione dal 2018 al 2023 ha favorito oltre 100 IPO con un utilizzo complessivo della misura da parte delle PMI di circa 40 milioni di euro.

La finanza privata ha sostenuto il mercato borsistico: dal 2019 ad oggi 262 società quotate hanno raccolto attraverso la quotazione in Borsa 5,6 miliardi di euro da investitori istituzionali per finanziare lo sviluppo.

Il decreto Milleproroghe (D.L. n. 215/2023), quindi, conferma al 31 dicembre 2024 la disciplina del credito d'imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle PMI con uno stanziamento per l'anno 2024 di 10 milioni di euro, nonché disponendo un nuovo stanziamento di 6 milioni di euro per l'anno 2025.

Il Governo con l’approvazione dell’emendamento nel decreto Milleproroghe ha proseguito il percorso di incentivazione della raccolta di capitale in equity, una misura che si è dimostrata un forte volano per l’occupazione e la crescita economica delle PMI italiane: nel 2023 le società quotate hanno registrato una crescita media dei ricavi pari a +55% e impiegato oltre 30.000 dipendenti in crescita del +31%.

L’ipotesi fatta dal Governo è che i costi di quotazione siano da considerarsi degli “investimenti”, spesso necessari per migliorare la capacità competitiva ed affrontare le sfide della crescita internazionale.

Qual è l’importo massimo finanziabile per la quotazione

I costi per sostenere la preparazione alla quotazione vengono finanziati con un credito d’imposta per le PMI che, con il decreto Milleproroghe 2024, viene esteso ai costi sostenuti fino al 31 dicembre 2024.

L’importo massimo del bonus fruibile sarà di massimo 500.000 euro.

Non sempre è il momento giusto per la quotazione.

Per questo motivo, la decisione deve essere presa di comune accordo tra impresa e advisor che seguono il processo di quotazione, tenendo conto:

- della congiuntura economica;

- dell’obiettivo di realizzare una quotazione di successo ovvero con valori di collocamento “ragionevoli” basati su previsioni mantenibili e obiettivi raggiungibili nel tempo.

- degli obiettivi dell’azionista o degli azionisti: uscita del private equity o venture capitalist, finanziare un’acquisizione, finanziare un nuovo piano di crescita, ecc.;

- sulla propensione al rischio degli investitori maggiore quando il contesto economico è più favorevole e sulla liquidità del mercato inteso come volume di scambi medi giornalieri: quando il contesto economico è più favorevole anche la capacità di assorbimento di titoli da parte del mercato è superiore.

- sulla performance operativa della società oggetto della quotazione: è molto più facile realizzare la quotazione quando i risultati societari sono in forte crescita e le aspettative macroeconomiche sono ottimistiche; in scenari positivi l’imprenditore ha la possibilità di ottenere una valutazione della propria società “più favorevole”;

Quali sono le fasi del processo di quotazione

Il processo di quotazione tipicamente si sostanzia in fasi legate alle attività preliminari e indispensabili per allineare la società ai requisiti di Borsa Italiana e predisporre il set di documentazione necessaria per il completamento della domanda di ammissione alla quotazione.

In particolare, le fasi che producono i costi di quotazione come previsto dalla proroga sul credito d’imposta nel decreto Milleproroghe 2024, sono:

Preparazione alla quotazione

Due diligence

Ammissione e collocamento

Eventuale riorganizzazione società / gruppo, adeguamento al sistema di controllo interno e le modifiche di governance

Verifica Piano Industriale, Working Capital Report (AIM), QMAT e Tax Due Diligence

Analisi della documentazione da parte di Borsa Italiana e della CONSOB

Definizione del Piano Industriale

Controllo di gestione adeguato alle caratteristiche dell’azione e al mercato (Memorandum sul Sistema di Controllo di Gestione)

Provvedimento di ammissione alla quotazione

La quotazione in borsa essendo un’operazione molto articolata è anche molto costosa.

I costi direttamente connessi con la IPO sono costituiti dalle consulenze legali e strategiche fornite dagli advisor, dalle pratiche amministrative, dalla certificazione dei bilanci e dalla redazione della documentazione richiesta dalle autorità di vigilanza.

A questi si aggiungono il compenso per l’intermediario che garantisce l’offerta (underwriter) e i costi di marketing relativi alla promozione dell’offerta, ai road show e alla diffusione del prospetto informativo (o del documento di ammissione) presso i potenziali investitori.

Normalmente, inoltre, lo status di quotata comporta un aumento dei costi di struttura quali, ad esempio, il costo per la figura dell’internal audit e dell’investor relator.

Il credito d’imposta è riconosciuto fino a un importo massimo di 500.000 euro, nella misura del 50% dei costi complessivamente sostenuti per le già menzionate attività sostenute fino alla data in cui si ottiene la quotazione e, comunque, entro il 31 dicembre 2024.

Chi sono i beneficiari del bonus IPO

Sono beneficiari del credito d’imposta, istituito dalla legge n. 205/2017, art. 1, c. da 89 a 92, e le cui disposizioni attuative sono contenute nel 

DM 23 aprile 2018, tutte le PMI che:

I) alla data di presentazione della domanda, sono costituite e iscritte al Registro delle imprese;

II) operano nei settori economici rientranti nell’ambito di applicazione del regolamento (UE) n. 651/2014;

III) ottengono l’ammissione alla quotazione con una delibera adottata dal gestore del mercato entro la data del 31 dicembre 2024;

IV) sono in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Mimit;

V) non si trovano in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà ai sensi della disciplina europea;

VI) non rientrano tra le imprese che hanno ricevuto e, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali e incompatibili dalla Commissione europea.

Quali sono i costi ammissibili per il bonus IPO

Sono ammissibili al credito d’imposta, i costi relativi alle seguenti attività di consulenza:

- le attività iniziali necessarie per il processo di quotazione, ad esso finalizzate, tra le quali l’implementazione o l’adeguamento del sistema di controllo di gestione, l’assistenza dell’impresa nella redazione del piano industriale (Business Plan), il supporto all’impresa in tutte le fasi del percorso funzionale alla quotazione nel mercato di riferimento;

- le attività durante la fase di ammissione alla quotazione e finalizzate ad attestare l’idoneità della società all’ammissione medesima e alla successiva permanenza sul mercato;

- le attività per collocare presso gli investitori le azioni oggetto di quotazione;

- le attività per supportare la società emittente nella revisione delle informazioni finanziarie storiche o prospettiche e nella conseguente preparazione di un report; tra tali attività rientrano, tra gli altri, lo svolgimento della due diligence finanziaria;

- l’assistenza della società emittente nella redazione del documento di ammissione e del prospetto o dei documenti utilizzati per il collocamento presso investitori qualificati o per la produzione di ricerche;

- le attività per le questioni legali, fiscali e contrattualistiche inerenti alla procedura di quotazione quali le attività relative alla definizione dell’offerta, la disamina del prospetto informativo o documento di ammissione o dei documenti utilizzati per il collocamento presso investitori qualificati, la due diligence legale o fiscale e gli aspetti legati al governo dell’impresa;

- le attività di comunicazione necessarie a offrire la massima visibilità della società, a divulgare l’investment case, tramite interviste, comunicati stampa, eventi e presentazioni alla comunità finanziaria.

Come usufruire del credito d’imposta per la quotazione in borsa

Il credito d’imposta è riconosciuto, fino a un importo massimo di 500.000 euro, nella misura del 50% dei costi sostenuti fino alla data in cui si ottiene la quotazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2024.

Il credito d’imposta ottenuto potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione mediante modello F24 ai sensi dell’

art. 17, 

D.Lgs. n. 241/1997, e successive modificazioni, attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’AdE, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata ottenuta la quotazione.

Per quanto riguarda il trattamento fiscale il credito d’imposta non concorre ai fini della base imponibile ai fini delle imposte dirette e IRAP.

Il credito d’imposta dovrà, inoltre, essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese agevolabili e nelle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quando non se ne conclude l’utilizzo.

Ai fini del riconoscimento del credito d'imposta, le PMI devono inoltrare, in via telematica, un'apposita domanda. La domanda contiene:

- gli elementi identificativi della PMI, ivi compreso il codice fiscale;

- l’ammontare del credito d’imposta richiesto;

- l’ammontare dei costi agevolabili sostenuti a decorrere dal 1° gennaio 2024 per l’ammissione alla quotazione, nonché l’attestazione;

- la dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del 

D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, con l’indicazione dei codici fiscali di tutti i soggetti sottoposti alla verifica antimafia di cui all’art. 85 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159;

- la delibera di avvenuta ammissione alla quotazione adottata dal soggetto gestore del mercato regolamentato o del sistema multilaterale di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea.

Conclusioni

Dalla sua introduzione nel 2018, il bonus IPO ha rappresentato la forma di incentivo a favore dell’impresa più adatta al modello di mercato azionario per le sue caratteristiche di immediata comprensione e facilità di implementazione: ha fornito una spinta significativa per le quotazioni sul mercato borsistico che ha registrato 190 IPO, principalmente di PMI.

La Borsa si conferma il principale canale di raccolta di capitali per la crescita delle PMI: dal 2009 ad oggi ha accolto più di 300 società e la raccolta in IPO è stata quasi di 6 miliardi di euro, segno di un’evoluzione culturale a favore dell'Equity che sta interessando tutti i settori.




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